Archivio mostre
NUDI DI GINA KLABER THUSEK
12.4.2022 – 06.01.2024
Artista di origine boema, Gina Kabler Thusek giunse a Merano all’inizio della Seconda guerra mondiale e qui soggiornò fino alla morte. Aspetto particolarmente interessante di quest’artista è soprattutto la sua versatilità, avendo lavorato sia come stilista che come scultrice e ritrattista. Nel voluminoso lascito dell’artista, custodito da Palais Mamming Museum, sono presenti numerosi disegni di nudo che rendono evidente la continua ricerca della Thusek in ordine alla sicurezza del tratto e la sua sempre maggiore tendenza verso l’astrazione.
La piccola mostra a Palais Mamming presenta una ventina di opere che abbracciano un arco temporale che si dipana dai primi disegni d’Accademia a studi di movimento ormai quasi astratti. I disegni sono arricchiti da una scultura, perché era questa la vera vocazione di Klaber Thusek. Il lascito contiene anche la corrispondenza completa con il fratello, che viveva a Londra, e i suoi numerosi diari, fonte di preziose informazioni sulle intenzioni, gli stati d’animo, i successi e anche i momenti di depressione dell’artista, che ancora in età avanzata mostrò sempre un’energia vitale ed esuberante.
Vedute di castelli – Scorci e motivi del Burgraviato
04.04. – 06.01.2024
Strutture difensive e al contempo dimora per numerose persone, rocche e castelli divennero motivi artistici solo agli albori del XIX secolo. Incastonati entro imponenti paesaggi naturali, i manieri divennero spesso, durante il periodo napoleonico e anche oltre, una proiezione romantica ed idealizzata del Medioevo. Il Burgraviato conta circa 144 di queste strutture storiche e rappresenta così uno dei territori a più alta densità di castelli dell’intera Europa.
Le numerose vedute esposte palesano la rilevanza e le forme architettoniche di queste possenti fortezze del passato, ben documentate tra l’altro dalle precise opere della celebre disegnatrice Johanna Isser Großrubatscher.
THE LAST PIANO – Maurice Cazzolli
25.10.2023 – 6.1.2024
Con THE LAST PIANO Maurice Cazzolli richiama l’attenzione su un pianoforte della ditta Anton Proksch del 1935 e rende omaggio a questo strumento in modo assolutamente non convenzionale. A Palais Mamming il giovane artista, nato a Merano e residente a Innsbruck, propone infatti delle forme alternative di archiviazione e digitalizzazione. Cazzolli riflette su questi due aspetti centrali di ogni museo, aprendo nuove prospettive: da un lato valorizzare e rendere accessibili le opere, dall’altro interrogarsi sul progresso tecnico e sulla indispensabilità della tradizione. Come strategia artistica Cazzolli sceglie l’estetica del disassemblaggio, smontando il pianoforte nelle sue singole parti e distribuendole nella stanza, che diviene così un “paesaggio sonoro”.
I LOVE WANDELHALLE
23.6.2021 – 6.1.2022
La Wandelhalle, con le sue forme in stile floreale avviluppate dai glicini, è la perfetta sintesi di un Kurort che proponeva attenzione per la salute ed eleganza al contempo.
Rappresenta uno dei simboli della locale Belle Époque e non è casuale che nella sua Ehrenhalle, la loggia d’onore, abbiano trovato posto i busti di alcuni dei maggiori artefici della “nuova Merano”, quella della rinascita turistica ottocentesca. La mission di Palais Mamming Museum non è solo quella di curare e valorizzare l’ampia collezione del Museo Civico, ma anche quella di salvaguardare tutti i monumenti pubblici della città. Alla luce di ciò la mostra I love Wandelhalle è stata sia un omaggio a una vera gemma del turismo meranese, e una ricostruzione della sua storia, sia una riflessione sul notevole impegno che città e cittadini/e devono porre nella cura e nella preservazione del proprio patrimonio storico e culturale, contro ogni forma di incuria o sfregio.
MAMMING 24
Finestre sul Museo
1.12.2021 – 6.1.2022
Mamming 24 è stato un Calendario d’Avvento assai particolare che ha permesso, attraverso le finestre di Palais Mamming, di volgere uno sguardo sulle collezioni museali.
Si sono scelti oggetti raramente visibili nelle mostre temporanee e tuttavia meritevoli d’essere conosciuti. Tramite questa “mostra”, che ha offerto un contributo originale all’Avvento meranese, si è palesata la ricchezza e la varietà del patrimonio del Museo Civico.
1920
Vaterland Österreich – Siamo in Italia!
26.05.–29.10.2020
Il 1920 chiuse un’epoca e ne aprì una nuova. Ciò è tanto più vero per l’Alto Adige, che dopo l’annessione dell’ottobre di quell’anno entrava repentinamente a far parte dello Stato italiano.
Fu un periodo di grande incertezza e Merano, famoso luogo di cura, cercò di riottenere quel successo di cui aveva goduto nel periodo prebellico. Nonostante la penuria alimentare, la vita quotidiana riprese il suo corso. La mostra ha potuto indagare vari aspetti di quell’epoca e ne ha disegnato un ritratto, avvalendosi di foto della collezione Ellmenreich, di manifesti e di locandine, nonché delle opere di diversi artisti coevi. La varietà degli oggetti esposti, accompagnati da testi di facile comprensione, ha permesso di riportare in vita quei mesi difficili, proponendo una rievocazione accessibile a tutti.
THE TALKING MACHINE
Le origini della registrazione sonora
16.4.–14.7.2019
Gli oggetti raccolti dal collezionista Francesco Gigliotti spaziano dal 1878 al 1920 e permettono di indagare la storia del fonografo, il primo mass-media in grado di registrare e riprodurre i suoni.
Grazie alla continua ricerca scientifica, tecnica ed estetica di numerosi protagonisti un antico sogno umano poté finalmente concretizzarsi, rivoluzionando la comunicazione e facendo sorgere il mercato discografico. La mostra, organizzata in collaborazione con ArcheoPhonica Sound & Media Research (Bolzano), Phonogrammarchiv – Akademie der Wissenschaften (Vienna) e Mediateca Multilingue (Merano), ha illustrato anche le vicende delle prime registrazioni sonore a Merano e dintorni, agli albori del XX secolo.
ÓPLA 2.0
20 anni di libri d’artista per bambini
16.11.2017–12.8.2018
Dal 1997 l’Archivio ÓPLA, fondo speciale della Biblioteca Civica di Merano, ricerca, raccoglie e cataloga i libri realizzati dagli artisti per i bambini.
Si tratta di libri particolari, vere e proprie opere d’arte, espressione di una estrema libertà creativa dell’artista, che, oltre a scrivere ed illustrare la storia, interviene spesso in tutte le fasi di lavorazione: dalla scelta dei materiali da utilizzare, al formato, al tipo di impaginazione, alla rilegatura. Nel corso dei suoi vent’anni di vita l’Archivio ha raccolto oltre cinquecento titoli di più di centocinquanta diversi artisti. In questa mostra i libri, distribuiti lungo il percorso del Museo e posti in evidenza dal colore blu dei supporti, hanno permesso di guardare alla collezione del Palais Mamming Museum in modo nuovo, e viceversa gli oggetti con i quali i libri hanno dialogato – in modo a volte inaspettato – hanno consentito di rinnovare lo sguardo sul patrimonio dell’Archivio.
…FÜHLE MICH SEHR ELASTISCH
Max Reger a Merano nel 1914
17.9.2017–6.1.2018
Mostra dedicata al musicista e compositore tedesco Max Reger, che da marzo ad aprile 1914 intraprese un importante soggiorno di cura presso il Sanatorio di Martinsbrunn, alla periferia di Merano.
In esposizione, in taluni casi per la prima volta, lettere e cartoline che Reger scrisse da Merano alla moglie Elsa nonché fotografie, spartiti e manifesti. Quindi la vita di Reger, le sue composizioni meranesi e le cure presso Martinsbrunn, il rapporto professionale con Ferruccio Busoni, suo famoso coetaneo. Un viaggio musicale nella Merano del 1914.
IMAGO
Paolo Quaresima
12.4.–15.10.2017
Dopo gli anni di studio e gli esordi fortemente pervasi da tematiche simboliche condotte con tecnica pittorica divisionista, Paolo Quaresima (Merano 1962) si è avvicinato alla figura, sviluppandone una visione incentrata sulla semplice originalità e unicità dell’individuo, utilizzando una tecnica sempre più realista.
Per anni il suo lavoro si è totalmente dedicato alla figura umana, ritratta in ambienti spogli ed essenziali, per non disturbare la centralità assoluta di una figura meravigliosamente ordinaria. Modelli di questa ricerca pittorica, di questi ritratti, sono stati soprattutto meranesi che nelle pose singole o di gruppo rilevavano presenze, situazioni, lavoro, attese; la mostra Imago ha così permesso l’emergere di un frammento di vita di Merano, raccontata nei suoi fondamentali toni quotidiani. In anni recenti la produzione di Quaresima ha compreso vedute e soprattutto oggetti raccolti in ambienti sono divenuti quasi palcoscenici di piccoli teatri, con angoli di vita e ritagli feriali. Sempre per dipingere l’uomo e i suoi giorni.
HOW TO BECOME FRIDA
Frida Parmeggiani
17.9.–20.11.2016
Palais Mamming Museum, Merano Arte e l’Università Mozarteum di Salisburgo si sono uniti per rendere omaggio a Frida Parmeggiani, di origini meranesi, dal 1978 al 2008 la costumista più ricercata d’Europa.
Merano Arte ha ospitato la sezione Frida Parmeggiani – Figurazioni tessili, mentre altre tre sezioni erano visibili presso il Palais Mamming Museum: How to Become Frida ha riunito le opere degli studenti Valentin Baumeister, Eric Droin, Amelie Klimmeck, Dejana Radosavljevic, Elisabeth Wegener e Anna Zadra del Dipartimento di Scenografia e Costumistica, Cinema e Allestimento Architettonico dell’Università Mozarteum sotto la guida del Professor Henrik Ahr; Getting Close to Frida si componeva di cinque ritratti filmici realizzati, sotto la direzione del Professor Alexander du Prel, da parte degli studenti Anna Brandstätter, Ruby Brockhausen, Miriam Hölzl, Charlina Lukas e Amelie Ottmann, del medesimo Dipartimento; infine Working with Frida ha presentato una serie di scatti fotografici di Elisabeth Hölzl che, documentando il processo creativo di Frida Parmeggiani, hanno ripercorso le diverse fasi di realizzazione dei costumi e illustrato lo sviluppo dell’intero progetto espositivo.
NUDI DI GINA KLABER THUSEK
12.4.2022 – 06.01.2024
Artista di origine boema, Gina Kabler Thusek giunse a Merano all’inizio della Seconda guerra mondiale e qui soggiornò fino alla morte. Aspetto particolarmente interessante di quest’artista è soprattutto la sua versatilità, avendo lavorato sia come stilista che come scultrice e ritrattista. Nel voluminoso lascito dell’artista, custodito da Palais Mamming Museum, sono presenti numerosi disegni di nudo che rendono evidente la continua ricerca della Thusek in ordine alla sicurezza del tratto e la sua sempre maggiore tendenza verso l’astrazione.
La piccola mostra a Palais Mamming presenta una ventina di opere che abbracciano un arco temporale che si dipana dai primi disegni d’Accademia a studi di movimento ormai quasi astratti. I disegni sono arricchiti da una scultura, perché era questa la vera vocazione di Klaber Thusek. Il lascito contiene anche la corrispondenza completa con il fratello, che viveva a Londra, e i suoi numerosi diari, fonte di preziose informazioni sulle intenzioni, gli stati d’animo, i successi e anche i momenti di depressione dell’artista, che ancora in età avanzata mostrò sempre un’energia vitale ed esuberante.